Un altro gioco insieme: Attivazione Mentale!
La perfetta forma fisica è uno status ormai non solo umano, ma anche animale; chiunque ne abbia uno, certamente, sa quanta pubblicità riguardo a una vita sana è ormai dietro ogni porta. Cibi con valori nutrizionali corretti, per ogni soggetto, pigro, sportivo, sovrappeso, magro…e chi più ne ha più ne metta.
Ma vecchie reminescenze latine recitano “mens sana in corpore sano”.
Lunghe passeggiate, corse e mangimi adeguati, non bastano a curare l’intelletto del nostro amico e non dobbiamo scordarci di allenare quest’aspetto, così come ci sforziamo di allenare il suo fisico.
L’attivazione mentale è un metodo che chiunque, con un po’ di tempo, può praticare, ottenendo in breve ottimi risultati. Il cane è un animale veramente intelligente e, se messo di fronte a piccoli “problemi”, impara con facilità a risolverli. Si parte con “problems solving” a bassa difficoltà, aumentandola man mano.
Uno dei primi che solitamente viene proposto, consiste nel nascondere un boccone all’interno di un gioco; il cane ragionando, aiutandosi con bocca, naso e zampe, riuscirà a risolverlo, ricevendo in premio proprio il cibo nascosto.
Partendo da questa modalità, se ne possono inventare infinite varianti, usando bocconi o giocattoli stessi, tenendo sempre ben presente il carattere e la tipologia del nostro amico, in modo da non causargli eccessivo stress o ansia.
Al di là dell’aspetto divertente e funzionale, precedentemente descritto, praticare l’attivazione mentale comporta tutta una serie di benefici, che vanno a migliorare il rapporto tra padrone e cane (perché ogni attività è bene sia svolta dal padrone e non da terzi). In particolare aumenta l’autostima del nostro amico a quattro zampe, si rafforza la concezione che egli ha di noi, quale capo branco e, cosa non meno importante, impara che “giocare” non vuol necessariamente dire far confusione e agitarsi, ma anche calma ed equilibrio. Quest’ultimo è un aspetto molto importante, perché, infatti, molti cani, iper stimolati all’attività fisica, non riescono poi a farne a meno e, qualora non abbiano la loro “razione quotidiana”, manifestano segnali di stress, o, addirittura, in alcuni esemplari, l’attività fisica, porta a un’eccitazione tale da rendere difficile il rilassamento.
Come ogni attività proposta, è fondamentale, in questa più che in altre, osservare i suoi atteggiamenti e le sue reazioni, perché richiedergli concentrazione mentale, è più faticoso che richiedergli una corsa per raggiungere una palla. Cominciare con sedute di pochi minuti e aumentare lentamente, è sicuramente un buon metodo, ma potrebbe non bastare: nel caso in cui, il cane non riesca a risolvere il gioco e cominci a manifestare segnali di stress (abbaiare, sdraiarsi accanto al gioco, dare le spalle al gioco, ansimare ecc), terminare l’esercizio e proporglielo in un momento successivo.
“In the whole history of the world, there is but one thing that money cannot buy…to wit-the wag of a dog’s tail.” (Josh Billings)
Cristina Bizzi
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