BEST OF,  NEWS,  Relazione

Un linguaggio universale: rinforzo positivo


Facendo sillogismi: il cane non è un robot; per far fare qualcosa a un robot, basta premere solo un pulsante; se premo solo un pulsante, il cane non fa niente.

I padroni dovrebbero tatuarselo sulla fronte.

Poniamo invece il caso, che, consapevoli di ciò, si voglia insegnar qualcosa ai nostri amici a quattro zampe.
Di metodi ne esistono moltissimi, quello che, seppur più lento, da la possibilità di instaurare un rapporto perfetto, è il metodo gentile. Alla base di questo sistema, c’è quello che è chiamato dagli esperti “rinforzo positivo”.

Con rinforzo positivo s’intende la gratificazione del cane, mediante qualcosa che lui desidera, nel momento in cui assume il comportamento voluto. Possiamo dunque usare cibo, giochi, coccole…tutto ciò che sappiamo abbia valore di attrazione. In questo modo, il cane, capirà ben presto, che un suo particolare atteggiamento, corrisponde a un premio; si sentirà allora stimolato a eseguire quanto richiestogli.

Già con i cuccioli, si può utilizzare per insegnare a fare i bisogni fuori, o per insegnare il “vieni”. Sarà molto più utile dello sgridarli, anche del fantomatico “NO!” deciso che molti libri elogiano e il motivo è molto semplice: alle volte lo scordiamo, ma noi chiediamo ai nostri cani di capirci, come se per loro fosse la cosa più facile del mondo. In realtà, compiono un enorme sforzo per farlo, perché è un po’ come se, noi, di punto in bianco, fossimo catapultati in una tribù aborigena; di sicuro avremmo parecchi problemi a comunicare con gli autoctoni. Alcuni atteggiamenti, invece, sono un linguaggio universale e il rinforzo positivo si basa proprio su questi.

Uno strumento in particolare, può essere di grande aiuto, se vogliamo impostare questo tipo di addestramento: il clicker. Se saputo usare in modo adeguato, velocizza molto l’apprendimento del cane, poiché il suono che emette, è breve, immediato e diverso da tutti gli altri che abitualmente ci circondano. Ovviamente dopo il “click” deve arrivare il premio. In questo modo, il nostro amico, capirà che quel suono significa “bravo, hai fatto un buon lavoro” e di conseguenza che avrà una ricompensa. Ma non crediate che sia facile usare questo piccolo oggetto, che sta tranquillamente nel nostro pugno, ha i suoi pro e i suoi contro. Potrebbe essere un bell’argomento di cui discutere.

Cristina Bizzi

foto: lapiuma.it

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *