Premiare è meglio che punire e non è solo una convinzione etica
Vi segnalo questo interessante estratto dal libro di Simone Dalla Valle Un cane per amico in cui l’autore, noto per il suo programma televisivo, illustra le motivazioni per cui punire il proprio cane sia sbagliato non solo per una semplice convinzione etica ma per una questione educativa e relazionale.
“Chiunque abbia frequentato le mie lezioni o seguito il mio programma in TV, sa che ripeto spesso che premiare è meglio che punire.Una volta per tutte, però, vorrei che fosse chiaro che dietro questa affermazione non c’è solo una convinzione etica secondo cui il rispetto del cane non può e non deve mai essere messo in secondo piano in favore delle esigenze del suo proprietario, né tantomeno affossato da certe tecniche di addestramento.Se così fosse, si potrebbe obiettare che la mia è solo una scelta personale dettata da una particolare sensibilità e ancora una volta si tratterebbe di difendere delle opinioni personali, ma così non è.Vi siete mai chiesti perché non vi siano studi che giustifichino certi metodi, mentre la letteratura scientifica abbonda di testi, ricerche e addirittura esperimenti in laboratorio che hanno ampiamente dimostrato non solo l’inefficacia, ma anche le terribili conseguenze, dell’utilizzo di punizioni in un percorso educativo e riabilitativo?
[…]Un cane che viene punito fisicamente impara a diffidare della persona che lo punisce e di conseguenza tende a essere spaventato o in conflitto con questo individuo; non è un caso che le statistiche indichino che un cane su quattro di quelli che vengono puniti ha reazioni aggressive. E se quel cane fosse proprio il vostro, il gioco varrebbe la candela a questo punto?Non so dirvi per certo se i cani serbino rancore, ma credo che siate d’accordo con me nel dire che agli occhi del vostro cane poco cambia se a punirlo non siete voi, ma l’addestratore da cui l’avete portato: la sua fiducia nel genere umano, a cui anche voi appartenete, è ormai compromessa.”