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Cani e rifugi di montagna. Quali sono le regole?

Ormai vado in montagna quasi tutti gli anni e nella maggior parte dei casi cerco di portare con me il mio biondone quindi un post dedicato alla regole relative ai cani nei rifugi era inevitabile.

cani rifugi alpini

Cerco di riassumere il problema: per la legge italiana non esiste alcun divieto di far entrare i cani nei pubblici esercizi, con l’obbligo di condurli con guinzaglio e museruola; il divieto entra in vigore solo per quei luoghi in cui vengono preparati o conservati alimenti. Tuttavia a ciascun Comune è concessa la facoltà di stabilire a livello locale ordinanze sindacali o regolamenti più o meno restrittivi; qualsiasi divieto però deve comunque essere segnalato con apposito cartello cui deve corrispondere un apposito certificato amministrativo rilasciato all’esercente dal Comune.

Parallelamente alla legge nazionale però il Regolamento Generale Rifugi del Club Alpino Italiano vieta di introdurre qualsiasi animale nei rifugi; vedi testo sotto.  E quindi?

 “Non si possono introdurre animali nei rifugi, salvo diverse disposizioni concordate tra Sezione e gestore. Resta comunque il divieto assoluto di accesso agli animali nei locali adibiti al pernottamento”. (valido anche per i rifugi S.A.T.)

E quindi?

Quindi per trovare una soluzione a questo paradosso il CAI ha stilato una lista di alcune semplici regole indirizzate a tutti, in particolare ai i gestori delle strutture d’alta quota e ai proprietari degli amici a quattrozampe.
(il testo di seguito è volutamente riportato senza alcuna modifica)

Il gestore dovrà:
  • informarsi nel Comune ove è sito il Rifugio anche verificare la presenza o meno di tali ordinanze restrittive per l’accesso degli animali;
  • concordare con la Sezione la posizione da tenere nei confronti dell’accesso degli animali;
  • qualora si sia concordato il divieto di accesso agli animali, il gestore dovrà comunicare e/o recepire apposito certificato amministrativo rilasciato dal Comune e apporre un cartello (vedi il fac-simile) ove si specificano i riferimenti del diniego. Qualora invece gli animali siano ben accetti non si apporrà nessun cartello o al massimo cartelli di benvenuto agli amici a quattro zampe.
Per quanto riguarda il proprietario del cane

Tutti i cani sono condotti sotto la responsabilità del proprietario che adotterà gli accorgimenti necessari affinché non sporchino o creino disturbo alcuno (museruola e al guinzaglio).
Si ricorda che per la conduzione di un animale in luoghi pubblici valgono le prescrizioni contenute nell’Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani (G.U. Serie Generale n. 68 del 23 marzo 2009) del Ministero della Salute.
Si consiglia al proprietario dell’animale di informarsi in precedenza presso il gestore del rifugio circa la possibilità di accesso alle strutture da parte dei cani.

Queste sono le regole. Chi conosce la montagna sa che è un mondo piuttosto rigoroso fatto di rispetto ed educazione reciproca. Quindi mi raccomando fai in modo che il tuo animale non rechi alcun disturbo alle altre persone, rispetta gli spazi e le esigenze altrui. Io scelgo sempre di non entrare nei rifugi col mio cane perché è piuttosto grosso e indisciplinato quindi non avendo intenzione di disturbare rimango fuori con lui a guardare il panorama e a mangiare un panino… ne vale la pensa fidati. Se è brutto tempo, si parla con Direzione del rifugio e si cerca una soluzione.

fonti:
cai.it
– montagna.tv
– pagina Facebook Ass. Rifugi del Trentino

5 commenti

  • lauretana satta

    Dalla nostra esperienza In Svizzera è il contrario, sono segnalate specificamente le cabane in cui il cane non può entrare. Si parte dal presupposto che possa andare ovunque se poi ci sono eccezioni sono indicate chiaramente.
    Saluti

  • Alice

    OK le regole sono queste però mi sembrano un po’ assurde o per meglio dire non al passo con i tempi! Voglio dire,in un posto come il sud Tirolo dove i cani entrano ovunque ,ristoranti ,rosticcerie ecc., in un mondo in cui i cani sono considerati alla stregua di figli e che ormai possono entrare in ospedali e cimiteri non é più accettabile che il CAI imponga queste regole!
    La mia esperienza ė stata molto sgradevole,mi sono trovata a dover digiunare dopo 3 ore di trekking alla bellezza di 2400 m e sotto un diluvio perché il gestore non ha voluto farci entrare nel rifugio e non ci ha permesso di riposare nemmeno fuori perché ” non potete stare qui fuori e non potete consumare i vostri alimenti” Naturalmente noi non abbiamo mollato fuori la nostra cucciola e di certo non abbiamo speso nemmeno un cent nel rifugio di questo “simpaticone” . Quello che a me sembra illogico è proprio il fatto che la struttura si chiama RIFUGIO ma chi ha un bimbo peloso sta fuori! Lo ritengo strano! In Austria, Germania,Ungheria e Slovenia non fanno storie,anzi sono felici di accogliere gli animali!
    In conclusione io nei rifugi CAI non metto più piede,si sostenteranno con altri introiti,non con il mio denaro!

    • adriano

      Tutti possiamo o meno amare gli animali ma non dobbiamo imporre a chi ha paura o a chi è allergico di convivere con i cani, così come per il fumo.
      Bisogna anche pensare che i cani possono aver calpestato un escremento od altro prima di essere entrati nel rifugio o arroatolatosi in modo giocoso su un prato in cui mucche, capre, pecore, caprioli ecc. abbiano pascolato e quindi portare all’interno gli escrementi stessi in posti difficilmente con grandi spazi. Diventa quindi anche un fatto igienico.
      Il cane è personale e non di tutti quindi, al di là delle leggi ma con il buon senso, si può convivere. Il CAI aveva posto limiti proprio per un fatto igienico e di libertà degli utilizzatori.(quanti soci CAI hanno un cane!) Inoltre i cani all’interno di un Rifugio, Ristorante ecc. devono essere tenuti al guinzaglio e con museruola: non è già un fatto alienante quello? Il cane è nato per stare nei grandi spazi e non angusti…..è preferibile quindi lasciarlo all’esterno con altri cani con cui può socializzare a suo modo. Credo che ciò voglia dire amare i cani aldilà del proprio egoismo personale.

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