Libri

Uomo e cane, affini anche nel DNA

Pochi giorni fa su National Geographic ho letto un interessante articolo che riporta lo studio realizzato da un team di studiosi internazionali pubblicato su Nature Communications.

Secondo lo studio l’affinità che lega il cane e l’uomo oltre ad essersi sviluppata nel corso di milleni di co-evoluzione si è impressa reciprocamente nel codice genetico delle due specie. Infatti, alcuni gruppi di geni dell’uomo e del cane – compresi quelli legati alla dieta e alla digestione, a processi neurologici e ad alcune malattie – si sarebbero evoluti parallelamente nel corso di millenni a stretto a contatto.

piede uomo zampa cane

E il genoma dell’uomo incontrò quello del cane

di JanJ. Lee

[…] Secondo gli autori dello studio, la causa sarebbe da ricercare nel fatto che abbiamo a lungo condiviso gli stessi ambienti.

“Considerando che la domesticazione è spesso associata a un grande aumento di densità di popolazione e a condizioni di vita ‘affollate’, possiamo ipotizzare che questi ambienti ‘sfavorevoli’ abbiano esercitato la pressione selettiva necessaria a guidare le modifiche genetiche di entrambe le specie”.

Per esempio, vivere in condizioni di affollamento con esseri umani potrebbe aver avvantaggiato i cani meno aggressivi, selezionando così gli individui più docili che avrebbero dato origine ai cani che ci fissano con amore incondizionato che tutti conosciamo.

Gli autori della ricerca sostengono che i cani vennero addomesticati 32.000 anni fa, ben prima rispetto a stime precedenti, che collocavano la domesticazione tra i 15.000 e i 16.000 anni fa.

“Trentaduemila, in effetti, è un po’ indietro nel tempo”, ammette Bob Wayne, biologo evoluzionista della University of California di Los Angeles, che tuttavia sottolinea come il periodo in cui è stata collocata la divisione tra lupi e cani varia da 6.000 a 120.000 anni fa.

Gli autori dello studio ipotizzano anche che la domesticazione del cane abbia avuto inizio nel Sud-est Asiatico, piuttosto che in Medio Oriente, come immaginato da altri.

Un “anello mancante” canino

Gli scienziati che hanno partecipato allo studio hanno sequenziato i genomi di quattro lupi grigi provenienti da Russia e Cina, tre cani randagi cinesi e tre cani di razza: un pastore tedesco, un pastore belga malinois e un mastino tibetano.

Poi sono riusciti a individuare quali geni fossero associati alla domesticazione e hanno stimato a quanto tempo fa potrebbe risalire quella mutazione, dopodiché hanno confrontato i geni legati alla domesticazione con quelli umani.

“La storia della domesticazione del cane spesso viene descritta come un processo a due stadi”, spiega Weiwei Zhai, biologa dell’Accademia Cinese delle Scienze di Beijing, tra gli autori dello studio. “Il primo stadio è l’evoluzione da lupi a canidi. Il secondo è quello che ha portato alla comparsa delle razze”.

[…]

Inoltre, aggiunge Wayne, se non si effettueranno ulteriori confronti tra esseri umani e altri animali domestici come capre o cavalli, sarà difficile stabilire se l’evoluzione parallela dei genomi dell’uomo e del cane sia un caso isolato o meno. Se così fosse, commenta, questa ricerca aggiungerebbe un altro capitolo alla storia della domesticazione canina – una storia ben lontana dalla sua conclusione.

Leggi l’articolo completo!

.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *