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I newyorkesi – Cathleen Schine

La prima cosa che ti aspetti leggendo un libro intitolato “I newyorkesi” è di essere catapultatoin una dimensione assolutamente caotica, veloce, senza respiro. Ti aspetti la New York in cui la gente scorre a fiumi alle 8 del mattino in completo e valigetta. E invece questo libro è delicato, forse lento.
Il quartiere dell’Upper West Side, a due passi dal quel cuore verde che è Central Park, è immerso in un assoluto silenzio invernale, mentre una tempesta di neve lo fa sembrare disabitato, donandogli quell’atmosfera ovattata da fiaba. C’è Jody con la sua Beatrice “un animale di nobile aspetto, con enigmatici occhi azzurri che cercano sempre quelli di Jody con misurata determinazione”. C’è Everett che non ama i cani, ma incontra Jody per strada e le regala un tripudio di tulipani gialli. C’è Polly che si prende cura di un cucciolo, lasciato in uno stanzino da un uomo che ha deciso di non esistere più. C’è Simon, un assistente “asociale” che sorride all’inaspettato saluto bavoso di Beatrice sul suo cappotto color cammello.
Esistenze normali, vuote, a volte spente che si muovono per le stesse strade, che si passano accanto senza riconoscersi. Ma ci sono i cani ad avvicinarli. Sempre presenti sulla scena, testimoni fedeli degli incontri che cambiano la vita. E anche se non hanno la parola, i cani di questo libro, sono il motore degli intrecci di tutti questi personaggi che in un inverno bianco newyorkese, si scontrano con i loro fardelli e si ritrovano, magicamente.
Semplice e adorabile, per chi ama New York e i cani.
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Paola Monticelli
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